mercoledì 29 settembre 2010

Audizione alla "Camera"


Nonostante il fatto che questa “riforma” sia periodicamente sbandierata pubblicamente sia come già fatta sia come riforma, deve tuttora essere ancora votata alla Camera. Purtroppo, la sensazione è che lo spazio per introdurre qualche miglioria che non affossi definitivamente il sistema universitario sia molto ristretto; vuoi anche per lo scenario politico che si è venuto a creare durante questi mesi estivi.
Bisogna sempre ricordare che, al di là di questo d.d.l., rimane cruciale la questione del F.F.O., perché con le attuali previsioni di decrescita relative ai prossimi anni anche una vera riforma risulterebbe vuota e priva di senso.

L’APRI conscia che perorare troppe modifiche sarebbe stato controproducente, dato il limitato tempo a disposizione per l’audizione e il fatto che, in generale, i politici italiani si sono più volte dimostrati, in pratica, totalmente disinformati sul mondo universitario, ha deciso, durante la sua audizione presso la 7^ Commissione permanente della Camera dei deputati, di focalizzarsi su alcune questioni che ritiene fondamentali:
  • l'eliminazione della propedeuticità RTDa à RTDb, permettendo l’accesso alla seconda figura a chi ha fatto tre anni di post-doc in Italia o all’estero;
  • lo sblocco concorsi su fondi Mussi, perché non ha senso permettere alle università di far cassa sulle spalle dei precari;
  • la definizione di quote rigide e serie per le promozioni da RTI a professori associati, in modo da evitare operazioni di ope legis e di favorire la mobilità (anche internazionale).

sabato 25 settembre 2010

Comunicato dell'Assemblea CNRU




L'Assemblea Nazionale dei Ricercatori indetta dal Coordinamento Nazionale Ricercatori Universitari (CNRU), riunitasi il giorno 24 settembre 2010,

- constatato che le incisive iniziative di protesta dei Ricercatori stanno costringendo le forze di maggioranza e di opposizione a confrontarsi con le legittime richieste di modifica al DDL "Gelmini" attualmente in discussione alla Camera,

- preso atto delle aperture ancora insufficienti del Ministro Gelmini,

- alla luce degli ultimi avvenimenti e dei risultati raggiunti dalla protesta dei Ricercatori e contrariamente all'invito fatto dalla CRUI,

RIBADISCE
lo stato di agitazione e la necessita' per i Ricercatori universitari di mantenere le indisponibilita' ad accettare gli incarichi didattici;

SOLLECITA
tutti gli Atenei a promuovere assemblee o incontri che coinvolgano gli studenti per chiarire il significato della protesta dei Ricercatori;

RICONFERMA
le proposte di emendamento al DDL "Gelmini" avanzate dal CNRU in merito alla questione dello stato giuridico;

CHIEDE
che siano cancellati i tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario previsti dalla legge 133/08 per il 2011, 2012 e 2013;

CHIEDE
di prevedere un meccanismo di recupero sul blocco degli scatti stipendiali (D.L. 31.5.2010 n. 78) come previsto per altre categorie della pubblica amministrazione;

RICHIEDE INOLTRE
un provvedimento d'urgenza che escluda i Ricercatori dai prepensionamenti forzosi passati e futuri;

INDIVIDUA
come obiettivo strategico l'istituzione del ruolo unico della docenza, ribadendo la necessita' di un provvedimento transitorio che riconosca nell'immediato, attraverso meccanismi di valutazione della didattica e della ricerca svolte, il ruolo docente ai Ricercatori meritevoli, con il passaggio degli stessi al ruolo di Professore di II fascia.

martedì 21 settembre 2010

Rete 29 Aprile: il documento



Prendiamo per buona l'ultima versione circolata sulla mailing list dei ricercatori precari, che dovrebbe essere la versione definitiva. Ecco qua il documento della assemblea di venerdi' 17 settembre.
(Immagine: stemma del Comune di Bene (CN), dove risiede il mitico Ben Altro).

L' assemblea ritiene indispensabile:

- che vengano accolte le proposte di riforma e le richieste contenute nel documento del coordinamento della R29A del 10.9.2010: ruolo unico della docenza, finanziamenti per Ricerca e Università, Diritto allo Studio, contratto unico pre-ruolo, distinzione tra reclutamento e progressione di carriera, governance democratica e trasparente

- IL RITIRO degli ingiusti tagli sugli scatti stipendiali

- che si fermi l'iter parlamentare, che si apra un confronto e che vengano immediatamente ripristinate le condizioni finanziare per consentire le attività didattiche e di di ricerca.

- che si avvii una discussione pubblica sulla funzione e il ruolo dell'università e della ricerca nel nostro Paese insieme alla scuola e gli enti pubblici di ricerca, a partire dalle tante proposte che questi soggetti possono condividere: dall'autonomia di scelta degli studenti e dall'autonomia e indipendenza della ricerca.

- l'avvio di un grande processo di partecipazione per costruire un'altra riforma dell'università.

- riavviare le procedure di reclutamento e di progressioni ordinarie, nonchè promuovere un reclutamento straordinario basato su un sistema di valutazione trasparente, per consentire un reale rinnovamento del corpo docente

- mobilitarsi in difesa del diritto allo studio, già largamente compromesso, che viene trasformato in privilegio per pochi, in un Paese con un welfare inadeguato a consentire eguali opportunità e garanzie per il futuro.

- mantenere l’indisponibilità alla didattica non obbligatoria non in contrapposizione con gli studenti e le loro famiglie ma al contrario nell’interesse di una riforma diversa che garantisca per davvero il Diritto allo Studio in tutti i suoi aspetti, fino a quando le richieste di cui sopra non trovino risposte adeguate.

- chiedere il rinvio dell’inizio dell’anno accademico, come segnale da parte di tutte le componenti dell'Universtà e presa d'atto dell'impossibilità di un regolare funzionamento dell’università nelle attuali condizioni e prospettive.

Chiediamo a tutto il mondo universitario di non limitarsi ad appoggiare la protesta, ma di prendervi parte attiva, ciascuno con il proprio ruolo e peculiarità nell'interesse generale.

Crediamo che ogni tentativo ed espediente teso ad aggirare il disagio provocato dalle indisponibilità sia un atto contro l'università pubblica.

L'accelerazione dell'iter alla camera richiede una risposta forte e collettiva.

- Fin da subito sarà necessario costruire momenti comuni con gli studenti (assemblee, lezioni in piazza, didattica alternativa, iniziative di protesta e sensibilizzazione) dentro e fuori gli atenei, per accrescere il consenso intorno alla protesta e decidere l'agenda e le forme delle mobilitazioni territoriale coordinandosi anche con i precari, gli studenti e i lavoratori dell'università. In particolare riteniamo cruciali le giornate di inizio ottobre: 4, 5 e 6, anche considerando l'importante mobilitazione degli studenti medi dell'8 ottobre e lo sciopero già indetto nella stessa data.

- proponiamo a tutte le componenti dell'università e del mondo della conoscenza alle forze sociali e politiche che hanno a cuore la sopravvivenza di questo sistema e il suo rilancio di organizzare in coincidenza dell'inizio dell'iter parlamentare del DdL un presidio-manifestazione a Montecitorio .

- L'assemblea ritiene indispensabile avviare un percorso condiviso con la scuola la ricerca e l'università per una mobilitazione comune, che esca fuori dalle mura degli atenei.

Per questo sarà importante connettersi alle altre mobilitazioni in difesa del lavoro, della dignità dei lavoratori e per il bene comune.

venerdì 17 settembre 2010

SE QUESTA E' UNA PROTESTA

Avvertiamo subito i lettori: questo post vuole essere volutamente ironico, non vogliamo offendere, non vogliamo etichettare in maniera pregiudiziale. Vogliamo solo, scherzosamente, fare qualche commento generale sulla mitica assemblea R29A di oggi alla Sapienza. Andiamo per punti.
1) Con la trasmissione streaming non ci siamo proprio. Risoluzione elevata, server di trasmissione lento, rumori di sottofondo; e poi gente che passava davanti all'oratore, il Chairman (si sa, noi di Apri si va parecchio a conferenze anche se siamo precari) che non riesce a tenere i focosi oratori nei tempi stabiliti; brusii di contestazione che arrivano prima dell'immagine. Insomma, un disastro. Chi gestisce la tecnologia di R29A? tecnici amministrativi? Occhio che Merafina ha di sicuro diversi "assistenti del ruolo in esaurimento" bravissimi a smanettare sul computer.
2) Abbiamo capito che la protesta consiste nel non darsi disponibili per fare lezione. Secondo Ferretti è un'arma micidiale, ma hic et nunc (i soci Apri sanno il latino, per gli altri "qui ed ora"). In effetti, se PO e PA insegnassero un po' di più sarebbe un'arma più spuntata. Ma quanto c'è di bluff? Più che dei precari disperati che insegnerebbero gratis, Ferretti & co si dovrebbero guardare da molti loro colleghi cui verrà fatta qualche vaga promessa tipo "ci sarebbe quel posto da associato...". Si sa, la Rivoluzione non è un pranzo di gala.
3) Il numero di rivoluzionari in maglietta, borsina di tela e capelli neri ricci è costante nel tempo. Facevamo l'università e ce ne erano sempre un certo numero. Appello ai biologi, anche non Apri: studiate questo fenomeno genetico?
4) Il sindacalista della CISL è stato fantastico. In cravatta, molto istituzionale, ha svolto un ragionamento che rimarrà nella storia. Ecco in breve il suo sillogismo, pura logica aristotelica "In Italia ci sono pochi professori. Dobbiamo reclutare. Il governo, abolendo i ricercatori, segue l'esempio della Spagna dove non ci sono i ricercatori. Ma il governatore Draghi ha detto al governo: seguite l'esempio della Germania. In Germania ci sono 150000 ricercatori. E quindi occorre reclutare..." (applausi)
5) Meloni & il PD. Sono stati contestati, derisi, bistrattati. Il povero Meloni, molto più magro della media degli oratori, ha perorato la causa del partitone. Ha chiesto a R29A di non essere settaria, di pensare anche ai precari; di appoggiare il pensionamento anticipato. Ha detto di credere al ruolo unico. Ma poi, subissato di fischi, ha tirato fuori l'arma finale: il PD è per fare 15-18000 associati in tre anni. Gli ingrati della R29A hanno detto: aspettiamo i fatti.
6) Marino & il PD. Ha detto: fuori dalle balle gli opelegizzati della 382 che non fanno nulla. Bravo! Come si fa? Si mettono nella gabbia con l'orso Knut? Una proposta: l'orso Knut commisario dell'Anvur.
7) Ferretti dice: non c'è protesta senza i precari, occorre aiutare chi non ha niente. Grazie, molti di noi sono adottati a distanza. Poi afferma: "il giorno che diventassi Ordinario, ma i precari non avessero un pre-ruolo che poi li porta all'immissione in ruolo, avrei fallito con la mia protesta". E da precari aggiungiamo: il giorno che avessimo il pre-ruolo ma i laureandi non avessero il pre-dottorato, avremmo fallito nella protesta. Anche l'ADI, il giorno che i laurandi avessero il pre-dottorato ma i maturandi non avessero la pre-laurea, avrebbe fallito nella protesta. L'avevamo detto che un giorno saremmo andati nei reparti di neonatologia a fare i Concorsi (truccati) per Ordinario.
8) Gli studenti, come sempre, sono incazzati. Vogliono il diritto allo studio (giusto), vogliono un'università che gli insegni qualcosa (giusto). Vogliono che la Gelmini se ne vada, che l'Università non si svenda al privato. Vogliono la fantasia al potere. Vogliono meno SUV nei campus. Qualcuno vorrebbe anche tirare una legnata al povero Bonanni (ma la CISL propone 150000 ricercatori, che ingrati).
9) Decleva per scherzo voleva gassare tutti gli RTI, almeno così dice il Chairman. Ci accontenteremmo che l'ONU sanzionasse il CUN, scriveremo a Decleva.
10) Ma i famosi 2/3 promossi-cooptati e i 12000 associati della Gelmini? Ma sopratutto: INXULATOR, hai trovato l'ESSELUNGA chiusa che non sei andato a tirare le uova agli RTI? In fondo in fondo ci speravamo.
C'è un'Italia che non cambia mai. Quando la pacchia perdura se la gode felicemente. Quando la pacchia finisce, si ribella. E' venerdì 17, cosa pretendevate?

L'editoriale di Darth: Riunione Rete29Aprile live-blogging




Si sta svolgendo a Roma l'Assemblea nazionale della Rete29Aprile. Lord Fenner ci aggiorna live sui vari interventi e proposte. Dal punto di vista del Lato Oscuro, ovviamente...
Inizio programmato ore 10:30
Ore 10.45: rumori di fondo
Ore 11.00: movimento (in sala), forse parte
Ore 11.05: macche'....

Ore 11.10 timida richiesta: "Cominciamo a sederci, che ne dite?"

Ore 11.15 niente da fare, nel frattempo intervistano qualcuno davanti al palco

Ore 11.25 E infatti e' Bartolomeo Azzaro

Ore 11.30 Azzaro ha concluso le interviste, si comincia.

Azzaro: no richieste corporative, ma lavorare peril bene comune, il dialogo con gli altri e' importante, e Napolitano ci considera

Ferretti: rievoca il percorso della Rete29Aprile, non ci sono solo i RTI, ci sono anche gli altri

Ore 11.35 salta la connessione

Riparte la connessione, sul palco un ricercatore (Alessandro Pezzella) illustra in powerpoint che la riforma Gelmini non rilancia l'Universita' ma la affossa. Soprattutto dal punto di vista dei finanziamenti. Esistono "strane coincidenze" fra l'approvazione del DDL e le visite di Berlusconi alle Universita' private. Non e' vero che ci sono troppi prof, universita' sedi, che la docenza costa troppo. Non e' vero che non esiste una distribuzione a piramide del personale universitario. E' tutta una manovra per premiare le universita' private. La riforma spinge all'esternalizzazione degli organi di governo e dei docenti. Se la riform non passa e' un bene per il paese.

Ore 11.50 La connessione viene e va. Togliete il video e lasciate solo l'audio!

Lo stesso oratore contesta il ricatto "risorse per riforme" del duo Tremonti e Gelmini.

La Rete presenta una riforma organica, non corporativa, "per aiutare la Gelmini a fare il ministro bene", perche' l'Universita' e' viva e lotta insieme a noi.

Ore 11.55 Altro oratore (Guido Mula?): illustra i termini del DDL Gelmini dal punto di vista dei RTI. Sottolinea che il documento della Rete e' condiviso ed elaborato da molte persone e nodi.I RTI vogliono essere riconosciuti docenti ma senza passaggio a PA. Siccome insegnano, vogliono il titolo di docente e qualcosa in piu'. L'Universita' e' troppo gerarchica e i posti contingentati. Servono PIU' docenti e PIU' soldi per arrivare ad averne un numero adeguato al numero degli studenti. Le progressioni di carriera sono importanti, i concorsisono stati bloccati a lungo e questo ha ormai azzerato qualunque meritocrazia. Inoltre mancano i soldi per le progressioni. Il pre-ruolo crea precariato e si sfrutta la gente. Ci vuole una figura pre-ruolo tenure track reale. Per gli studenti, va potenziato il diritto allo studio. Anche come didattica di qualita'.

La connessione salta ancora...

Ore 12.15 Altro oratore (boh). Si sente, poi arriva il video e salta tutto.

Ore 12.20 Aperti gli interventi liberi, su prenotazione.

Arriva Piero Graglia a moderare la sessione. La connessione si perde di nuovo.

Sul palco un nuovo oratore, da 40 anni nell'Universita', par di capire.

12.40 A singhiozzo, prima un Prof accademico dei Lincei (intervento perso), poi un giovane che in due scampoli di connessione incita alla rivolta (mah)

Graglia (?) riferisce di incontro con Decleva (boss CRUI) che ipotizzava, ironicamente, l'uso delle camere a gas per eliminare il probelma di RTI.

Precario Tomassini(?) al microfono. Non va... Non bisogna mirare a spartirsi le elemosine. Bisogna guardare al futuro, possibilmente tutti insieme RTI, precari, amministrativi... Sulle rivendicazioni cade la linea!

ore 12.55 scatta il filmato!! Pero', anche li', si pianta (sul faccione di Bonaiuti)

ore 13.00 Lo sapevate? Testimonianze dei precari degli enti

Parla una precaria della Rete Ricerca Pubblica. La connessione salta ancora...

Ore 13.05 La platea urla un NO, ma mi son perso il perche'.

Ludovica Ioppolo dell'ADI prende la parola: la qualita' non si coniuga con la precarieta'. L'ADI fara' in modo che i suoi non coprano la didattica rifiutata dai RTI. Chiede di ricominciare a manifestare e di fissare le date.

Sul palco un nuovo oratore (nome perso). Si chiede "Che cosa facciamo assieme?". Se stiamo insieme, ci sara' un perche'? Sara' il caso di scoprirlo, stasera? Invita i RTI a fare lezione per spiegare i mali dell'Universita' (lo dicevo io, tenete corsi sulla filmografia di Moana Pozzi...)

Nuovo oratore (chi?): ci sono sprechi, nell'Univ,  di cui nessuno si occupa. Perche' non si tagliano quelli? La societa' e' bloccata, la ricerca sottofinanziata etc...

In Aula, la gente fa casino, Graglia (ma e' lui?) si incazza.

Ore 13.30 Fine degli interventi programmati?

Parla uno studente di rednet (collettivi). E' imbelvito sul diritto allo studio. Chiede un documento chiaro, con posizioni precise e dure, senza mediazioni. (quali?). Dove stiamo andando? Quale Univ stanno pensando? Rettori e prorettori ci svendono, bisogna fare un fronte unitario che faccia capire a tutti che ci girano i coglioni. E allearsi con quellic he tirano i fumegeni a Bonanni (o, lo dice lui eh?). La distribuzione dei fondi in maniera premiale premia solo gli atenei anglosassoni e costringe, causa fusioni fra atenei scarsi, la gente a doversi spostare. Non ci sono fannulloni all'Universita' e va fatto capire alla gente.  Invita a mantenere l'indisponibilita' a tenere le lezioni.

Al microfono Luigi Spagnolo, ricercatore TI di ***. La connessione viene e va... perso

Arriva Carlo, RTI Bari, amico di Graglia (ce lo dice lui). "Siamo sull'orlo di un vulcano" Mah, vista la qualita' della connessione direi di un buco nero.... Ci vuole una conferenza di prof, ricercatori, studenti per proporre un DDL alternativo. Quello che c'e' va bloccato. E vanno bloccati gli anni accademici. 

Nuovo oratore (chi?): la mobilitazione di oggi e' unica (e il 2003? il 2005? il 2008?). Lo sciopero (?) dei RTI e'unico (concesso), conseguenza a 30 anni di distanza della 382/1980. E' importante la proposta 29aprile sul ruolo unico e sulla figura unica pre-ruolo.

Nuovo oratore (giovane, nome perso, studente, parrebbe): diritto allo studio, DDL da buttare... Colleghiamoci ai precari della scuola, agli studenti medi, agli operai di Pomigliano...

Arriva Meloni (PD): non vogliamo lucrare consenso. E' l'unica finta riforma che potrebbero fare, quindi dobbiamo vigliare, insieme. Parla di massimi sistemi, ma cogliendo una parola ogni 3 e' impossibile capire... Propone 15-17000 RTI-->PA nei prox 6 anni. 

La sala rivendica il ruolo unico e contesta Meloni.

Taramasso (ACT sulla rete?) mostra dati in ppt sul reclutamento in base al DDL Gelmini.

Al microfono Francesca ricercatrice di Bologna. Informa sulla mobilitazione a Bologna. Un nuovo 1977 in arrivo? Fra 20 anni una nuova Lucia Annunziata ad ammorbarci la seconda serata?

Parla ora D'Andrea, sindacalista CISL. Snocciola dati che forse non conosce benissimo. Fermatelo prima che cominci a disegnare grandi opere sulla lavagna! Propone di abolire i PA. Propone la chiamata diretta per i RTI con abilitazione nazionale (avvertitelo che c'e' gia', nel DDL).

14.35 Ferretti (RTI) al microfono. Son finiti i soldi, il mondo e' finito. E bisogna fare casino, mica petizioni, mozioni, lettere... I precari rischiano di farsi comprare per far fallire la protesta dei RTI. Quindi i RTI devono interessarsi della sorte dei precari, senno' poi li fregano. Bisogna allearsi con gli studenti. Bisogna lottare tutti insieme con studenti, prof, insegnanti.

14.50 Altro oratore (di Pisa?) riferisce della situazione in Toscana. Invita tutti a sostenere la portesta dei RTI

14.55 Ignazio Marino (PD). Rievoca i tempi dell'Ope LEgis E DICE CHE VANNO CACCIATI GLI OPELEGIZZATI CHE NON FANNO NULLA!!! Grande!

15.00 Nuovo oratore (?). La connessione cede di schianto. Capisco a posteriori che era GIULIO PALERMO vecchia conoscenza dei nostri blog...

15.10 Nuovo oratore (?). Blocchiamo il DDL perche' a noi non ci hanno consultato.

Segue una ricercatrice TI, scatenata sui tagli al FFO. Soprattutto per i tagli agli scatti di anzianita'.

15.20 Altri interventi, la connessione ballerina se li mangia tutti.

15.50 Alcuni interventi, sempre sull'allargamento della protesta fino ad includere, forse, gli zapatisti messicani, e sulla mancanza di fondi. Proposte di picchetti a Montecitorio, di occupazione degli atenei...

16.15 Parla Luca Schiaffino ma anche qui, la connessione maledetta...

16.20 Lavorano intorno a un computer, forse per stilare il documento finale.

16.30 Ferretti legge il documento che viene corretto live in assemblea: appena disponibile lo linkeremo.


mercoledì 15 settembre 2010

Né tappabuchi né mercenari. Per concorsi aperti e meritocratici


Ha scatenato un gran polverone nell’opinione pubblica la decisione dell’Ateneo di Bologna di accantonare un “fondo straordinario” per il finanziamento di docenze a contratto a copertura degli insegnamenti lasciati vacanti dai ricercatori in “sciopero” (in realtà di sciopero in senso stretto non si tratta perché l’insegnamento non rientra negli obblighi contrattuali dei ricercatori universitari).

Gli organi di informazione e i commentatori politici hanno già paventato improbabili scenari di “guerre tra poveri”, con schiere di precari affamati che sarebbero pronte ad obbedire agli ordini superiori in cambio di misere retribuzioni, a copertura degli insegnamenti vacanti.

Da parte dei datori di lavoro (le università) si è evocato perfino l’esempio delle università tedesche, dove si dice sia pratica consolidata che professionisti impegnati in altri settori dell’economia svolgano attività di docenza non retribuita o retribuita simbolicamente. Curiosamente si riportano sempre esempi strumentali: perché, invece, non richiamare l’esempio dei fixed-term lecturers in Gran Bretagna, dei lecturers negli USA, degli ATER in Francia, che sono docenti a tempo determinato (con diritti e contributi adeguati) reclutati su base almeno annuale e pagati a salario pieno mensilmente?

Alle attuali condizioni i precari non sono disposti a coprire gli insegnamenti vacanti. Non ci interessa fare né i mercenari né i tappabuchi a soccorso della nave che affonda (l’università italiana). La nostra aspirazione, invece, è partecipare a concorsi aperti e meritocratici, che ci diano l’opportunità di ottenere una posizione stabile nell’università. Sottolineiamo: concorsi aperti e meritocratici, i cui criteri di selezione sarebbero quelli utilizzati in tutti i paesi avanzati scientificamente - valutazione della qualità delle pubblicazioni e dei titoli – escludendo dunque criteri corporativi come l’anzianità di servizio, l’inquadramento contrattuale, il carico didattico svolto.

Per ottenere il pieno appoggio dei ricercatori precari, i ricercatori di ruolo oggi “in sciopero” dovrebbero dire chiaramente di aspirare a concorsi aperti e meritocratici. Altrimenti il rischio di ripetere gli errori del passato, in particolare in occasione dell’approvazione della legge 382 del 1980, è troppo forte. E a pagarne le conseguenze – di promozioni di massa degli attuali ricercatori tramite concorsi riservati – sarebbero non solo i precari, ma anche gli attuali dottorandi e gli studenti che ambiscono a fare ricerca, i quali avrebbero di fronte a sé le porte chiuse all’ingresso nell’università sine die e non avrebbero altra scelta che emigrare all’estero.

15 settembre 2010 - APRI (Associazione Precari della Ricerca Italiana)

martedì 14 settembre 2010

I NUOVI CONCORSI / Episode 2



Confidando che prima o poi qualcuno al MIUR, o magari addirittura quella cosa chiamata stampa, si accorga che nei concorsi stanno accadendo cose alquanto strane, continuiamo la nostra galleria degli orrori, con qualche aggiornamento sulle nostre mosse.
Dopo il caso citato nel post precedente (che e'stato riportato con lettere e fax al MIUR e al Rettore Decleva da parte del nostro Presidente), parliamo della Sapienza.
Da alcune fonti "interne" alle commissioni, e dalle lettere di convocazione dei candidati, l'Ateneo "interpreta" fantasiosamente le nuove regole dettate dal decreto Gelmini, da un lato, richiedendo che la discussione e illustrazione dei titoli sia oggetto di valutazione separata/autonoma, e, dall’altro, giungendo perfino a pretendere, in spregio alla legge, che non siano discussi e illustrati solo i titoli, ma anche le pubblicazioni. "A voce", i funzionari dell'Ateneo sostengono che sia il MIUR stesso a suggerire queste pratiche che contraddicono la legge in vigore e i DM collegati. Strano, perche' qui il Ministro diceva qualcosa di LEGGERMENTE diverso... Anche qui, Rettore I(Frati) e Ministero sono stati debitamente "informati" dall'APRI.
C'e' poi questo concorso dell'Universita' del Molise, dove è scritto a chiare lettere che il colloquio è una "prova orale", che va a pesare separatemente sul giudizio finale. Burocrazia creativa...
Attenzione: qui non si discute della bonta' o meno delle nouve regole. Semplicemente, pretendiamo che le regole vengano applicate in conformita' con la legge e, soprattutto, UNIFORMEMENTE. Per ora, infatti, le Universita' sono tenute ad attenersi a regole stabilite centralmente, che devono essere le stesse per tutti.

giovedì 9 settembre 2010

I NUOVI CONCORSI / Episode 1



I "nuovi" concorsi a ricercatore secondo la normativa emanata a fine 2008, dopo APPENA 2 anni, si stanno finalmente svolgendo. Le nuove regole stabiliscono che i candidati devono essere giudicati ESCLUSIVAMENTE in base ai titoli (illustrati davanti alla commissione) e pubblicazioni. Un DM apposito ha stabilito i criteri per la valutazione di titoli e pubblicazioni. Purtroppo le interpretazioni "controverse" di questi provvedimenti da parte delle Commissioni sembrano essere numerose, a detta di molti per "aggiustare" l'esito finale delle competizioni. A tutela di tutti coloro che stanno partecipando ai concorsi, cominciamo oggi una rassegna di alcuni casi "esemplari": abbiamo cercato regole migliori, facciamo in modo che non vengano stravolte.
Il primo caso ci viene segnalato da Ilaria Negri.
"A dicembre 2009 esce il bando di concorso per il settore AGR/11 - Entomologia Generale ed Applicata all'Università di Milano. Mi iscrivo e a luglio ricevo una raccomandata con la convocazione per l'illustrazione e discussione dei titoli il giorno 27 agosto.
Il 21 luglio esce il verbale della commissione con i criteri per la valutazione dei candidati. Stranamente, sono stati modificati alcuni elementi di valutazione previsti dal DM 28/7/2009 e nel bando di concorso stesso.
Es.
1) Nella valutazione dei titoli non è presente la "titolarità di brevetti".
Io e almeno un altro candidato outsider ne abbiamo uno.
2) Nella valutazione delle pubblicazioni non vengono considerati indici riconosciuti a livello internazionale (Impact Factor, h-index...) di largo uso nel settore in questione, nonostante nel verbale con i criteri della commissione sia specificato "Al fine della valutazione delle pubblicazioni scientifiche e del curriculum complessivo dei candidati la commissione potrà anche fare ricorso a parametri riconosciuti in ambito scientifico internazionale". Quindi con questa frase la Commissione AMMETTE che per il settore ci sono parametri riconosciuti a
livello internazionale...e quali sono se non proprio l'IF, ecc..?
Alcuni candidati outsider hanno molte pubblicazioni con IF non proprio bassi.
3) Nella valutazione delle pubblicazioni viene verificata la congruenza delle pubblicazioni ESCLUSIVAMENTE con il settore scientifico disciplinare, mentre nel DM si specifica "ovvero con tematiche interdisciplinari ad esso correlate".
Alcuni candidati hanno molte e pregevoli pubblicazioni fondate su tematiche interdisciplinari."

Due sono i profili più eclatanti: per quanto riguarda i titoli, la mancanza di un riferimento ai brevetti; per quanto attiene alle pubblicazioni, l’esclusione della rilevanza delle ricerche interdisciplinari.
Proprio per questo, Ilaria - che può vantare tanto la titolarità di un brevetto, quanto la partecipazione a pubblicazioni frutto di ricerche interdisciplinari - ha già presentato un’istanza al Rettore Decleva (vedi immagine) con la quale chiede di non approvare gli atti del concorso in questione, e di rimandarli alla commissione giudicatrice, a ragione di tali profili di irregolarità formale, che risulterebbero già dal verbale della riunione telematica (mentre gli atti successivi non sono stati ancora resi pubblici).
TUTTI i precari della ricerca hanno interesse al completo rispetto delle regole in sede concorsuale, in modo che la discrezionalità delle commissioni risulti saldamente vincolata, e non ci sia il rischio che possa sconfinare nell’arbitrio.
E lei, Magnifico Rettore Decleva, da quale parte vorrà schierarsi?
Ancora non lo sappiamo. In ogni caso è importante che tutti comprendano che I TEMPI SONO CAMBIATI, e che i precari della ricerca meritevoli non ci stanno più a vedersi superare, in sede concorsuale, da illustri sconosciuti, o comunque da candidati di oggettiva debolezza scientifica.
Questo e'solo l'inizio...

mercoledì 8 settembre 2010

APPUNTAMENTI



Settembre, si riparte.

VENERDI’ 17 SETTEMBRE 2010, ORE 12
presso l’aula La Ginestra (I piano del vecchio edificio di Chimica nella citta’ universitaria)
Assemblea Rete 29 Aprile

VENERDI’ 24 SETTEMBRE 2010, ORE 12
presso l’aula La Ginestra (I piano del vecchio edificio di Chimica nella citta’ universitaria)
Assemblea CNRU

Da decidere (forse il 29 settembre per festeggiare adeguatamente il 74mo compleanno di Berlusconi) Assemblea dei Precari.

Il DDL alla Camera non e'ancora calendarizzato e la Commissione Cultura non risulta convocata fino all'11 settembre.

Pare, infine, che non si parlera'di FFO fino al 23 settembre.