lunedì 31 gennaio 2011

DECRETI ATTUATIVI, STATUTI D'ATENEO E REGOLAMENTI INTERNI: LE PROPOSTE APRI


RICHIESTE DI APRI PER LA STESURA DEI REGOLAMENTI DI ATENEO E DEI DECRETI ATTUATIVI DELLA LEGGE 30 DICEMBRE 2010, N. 240

L’Associazione dei Precari della Ricerca Italiani (APRI), a seguito dell’entrata in vigore della nuova riforma dell’Università italiana (legge 240/2010), vista l’imminente necessità da parte del MIUR di emanare i decreti attuativi in materia di organizzazione delle Università, del personale accademico e del reclutamento, ritiene indispensabile che si tenga nella dovuta considerazione il parere dei precari della ricerca. Essi, infatti, quotidianamente contribuiscono e spesso in modo determinante a portare avanti con successo la ricerca scientifica e la didattica negli Atenei italiani.

APRI, in spirito costruttivo e dialogico e avendo a cuore soltanto il miglioramento del sistema “Ricerca ed Università” italiano, intende proporre quanto segue:

DECRETI MINISTERIALI:

Abilitazione Nazionale PA e PO

APRI ritiene che, al fine di non svilire lo strumento dell’Abilitazione nazionale per il ruolo di Professore Associato e Professore Ordinario, i criteri debbano essere realmente selettivi. A tale scopo, dovrebbe essere condotto da CUN e ANVUR uno studio serio e accurato, con la partecipazione attiva dei rappresentanti di tutte le categorie operanti nel mondo della ricerca universitaria, comprese le associazioni di precari della ricerca. Consapevoli che tali criteri sono destinati a variare a seconda delle specificità dei singoli settori scientifico disciplinari (SSD), vogliamo di seguito illustrare alcuni principi generali da cui riteniamo non si possa prescindere:

1. I criteri abilitativi devono essere elaborati a partire da rigide griglie numeriche che permettano un’oggettiva corrispondenza tra i titoli presentati dal candidato e il punteggio maturato grazie a essi. Tali griglie dovranno tener conto della produttività scientifica del candidato (numero di pubblicazioni), di eventuali grants da esso ottenuti, di eventuale coordinazione autonoma e certificata di gruppi di ricerca, di eventuali brevetti, del numero di convegni internazionali attesi in qualità di oratore. Per i settori in cui ciò sia pertinente, esse terranno conto anche di indicatori bibliometrici come h-index e impact factor.

2. Vi devono essere chiari “limiti minimi” di punteggio, al di sotto del quale l’abilitazione è negata. Tali limiti minimi non dovranno essere in alcun caso inferiori alla media dei punteggi che deriverebbero dai titoli dei partecipanti ai concorsi per PA e PO (a seconda dell’abilitazione) nei precedenti due anni per un determinato settore.

3. Per il computo dei punteggi sopra menzionati devono essere prese esame soltanto le pubblicazioni degli ultimi 5 anni dalla data dell’esame di abilitazione. Ciò a garanzia del fatto che gli abilitati siano ancora nella loro fase produttiva.


Reclutamento

APRI ritiene che, al fine di rilanciare il reclutamento sia necessario puntare con forza sui giovani, sulla qualità della ricerca e sulla produttività dei singoli e delle istituzioni universitarie. Pertanto propone che:

1. Si preveda anche per gli appartenenti ai ruoli di PA e PO il pensionamento per chi ha raggiunto i anni 65 di età e allo stesso tempo i 35 anni di contributi, al fine di dare più spazio alle nuove generazioni. È bene notare che i professori in pensione potrebbero continuare la loro attività di collaborazione con le Università e i Dipartimenti senza però gravare sul Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO).

2. Al fine di ripristinare, in tempi ragionevoli, il turn over del 100% fra punti organico liberati mediante pensionamento e punti organico impegnati mediante nuovo reclutamento, si porti il turn over almeno al 70% nel 2011. Limitatamente agli Atenei che riceveranno una positiva valutazione dall’ANVUR, si porti il turn over al 100% a partire dal 2012.

3. Si rifinanzi il programma FIRB portando i finanziamenti almeno a 200 milioni di euro per il 2011. Il 60% di essi sia dedicato alla linea dei ricercatori non strutturati, senza limiti di età anagrafica ma solo di “anzianità accademica”, cioè di anni dal conseguimento del dottorato, sull’esempio degli Starting Grants “Ideas” dell’European Research Council. Chiediamo anche una gestione più efficace del processo di selezione dei progetti e attribuzione dei finanziamenti: la valutazione dei progetti non richieda più di sei mesi e i fondi siano resi disponibili entro e non oltre 10 mesi dalla scadenza del bando.

4. Il numero annuo di contratti da ricercatore a tempo determinato ex articolo 24, comma 3, lettera b), dell’ultima legge di riforma in essere nell’ateneo non dovrà essere inferiore al 40% del numero di contratti da ricercatore a tempo determinato ex articolo 24, comma 3, lettera a) in essere. Ciò al fine di evitare che i contratti ex-lettera a) finiscano per configurarsi come l’ennesima forma di contratto precario privo di sbocchi realistici nel sistema accademico italiano e siano invece legati a un’effettiva possibilità di partecipazione ai contratti ex-lettera b), c.d. “tenure track”. Quanto detto, ferma restando la possibilità per un ateneo di bandire contratti da ricercatore a tempo determinato ex articolo 24, comma 3, lettera a) e b) fuori dalle summenzionate quote, quando il costo degli stessi non ricadesse sul Fondo di Finanziamento Ordinario.

5. L’importo netto mensile minimo degli assegni di ricerca, da stabilire mediante decreto del Ministro secondo il dettato dell’articolo 22, comma 7, della legge di riforma, non dovrà essere inferiore a circa 1600 euro, retribuzione ancora non comparabile con quella di analoghi contratti europei, ma sicuramente più dignitosa degli attuali 1230 euro (il cui importo è invariato da ben 7 anni).

6. L’importo minimo delle docenze a contratto, da stabilire mediante decreto del Ministro secondo il dettato dell’articolo 23, comma 2, della legge di riforma, non dovrà essere inferiore a 90 euro netti per ora di didattica frontale.

STATUTI E REGOLAMENTI DI ATENEO:

Per quanto riguarda i regolamenti di Ateneo, APRI fa proprie le istanze presentate nella “piattaforma” elaborata dal Coordinamento Precari Universitari (CPU). In particolare:

1. i regolamenti di Ateneo che disciplineranno le procedure per gli assegni di ricerca (articolo 22, comma 4), i contratti per attività di insegnamento (articolo 23, comma 2) e i contratti da ricercatore a tempo determinato (articolo 24, comma 2) dovranno essere preparati da apposite commissioni che includano anche rappresentanze di lavoratori precari e dovranno assicurare il rispetto dei principi di trasparenza concorsuale e la massima pubblicità dei bandi, da pubblicare sul sito dell’Ateneo e nel maggior numero possibile di siti istituzionali. A tal proposito, è auspicabile che il MIUR si impegni a costituire un portale nazionale che raccolga tutti i bandi, comprendendo anche quelli per assegni di ricerca e per contratti di insegnamento.

2. Ai lavoratori precari con qualsivoglia tipo di contratto devono essere riconosciuti gli stessi diritti dei lavoratori strutturati dell’Ateneo (asili nido, mense, parcheggi, rimborsi spese, partecipazione a bandi per fondi di ricerca d’ateneo…). In quest’ottica, chiediamo che negli statuti vengano esplicitamente introdotti standard minimi che sanciscano diritti e tutele di cui ciascun lavoratore dell’Ateneo, a tempo determinato o indeterminato, deve necessariamente usufruire e si preveda la definizione di una retribuzione minima al di sotto della quale nessun rapporto di lavoro, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, possa per alcun motivo scendere.

Alessio Bottrighi

presidente APRI

sabato 29 gennaio 2011

E' in vigore



Da oggi la Legge 240/10 (Legge Gelmini) è in vigore.
Da oggi non è più possibile bandire posti RTI.
Da oggi non è più possibile bandire posti RTD fino ad emanazione dei nuovi regolamenti di ateneo.
Da oggi non è più possibile bandire assegni di ricerca fino ad emanazione del Decreto Attuativo sul compenso minimo e dei relativi regolamenti di ateneo.
Da oggi, forse, non è più possibile rinnovare vecchi assegni di ricerca in scadenza.
Da oggi l'università non può più avvalersi di co.co.co. e professionisti per progetti di ricerca.

Da oggi...si brancola nel buio...

mercoledì 26 gennaio 2011

Abilitazione nazionale: una pura formalità?

Il testo dello schema di regolamento. Attesa per i decreti sui criteri di valutazione.

Varato il primo degli oltre 50 decreti attuativi previsti dalla legge Gelmini. Il testo, disponibile in anteprima su questo sito, dopo l'approvazione del Consiglio dei Ministri, per diventare operativo dovrà incassare il parere favorevole del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti, oltre che aspettare il varo di altri decreti di natura non regolamentare concernenti la riduzione dei settori scientifico-disciplinari e i criteri di valutazione che dovranno essere utilizzati dalla commissione per il rilascio dell'abilitazione.

Ed è proprio da quest'ultimo decreto ministeriale (di natura non regolamentare) che si potrà giudicare realmente se l'abilitazione nazionale sarà una mera formalità oppure sarà improntata alla serietà ed alla severità.
Cionondimeno dalla lettura dello schema di regolamento si possono trarre alcune iniziali considerazioni.
La prima è che il criterio cardine per il rilascio o meno dell'abilitazione è dato dal parere favorevole della maggioranza dei 4/5 della commissione. Questa norma basta a vanificare il ruolo del (purtroppo) unico commissario straniero (e quindi, teoricamente, dell'unico commissario libero da conflitti di interessi). Inoltre la "regola dell'alzata di mano" - peraltro già collaudata negli attuali concorsi da ordinario e associato, con risultati di certo non molto incoraggianti - conferisce alla commissione una enorme soggettività di giudizio, oltre che un certo possibile imbarazzo nel negare l'abilitazione a qualcuno... Trattandosi - è bene ricordarlo - di abilitazione a lista aperta (cioè senza un limite massimo di abilitazioni da conferire, nè una graduatoria tra gli abilitati), è lecito temere che ci sia la tentazione di abilitare tutti e di certo lo schema di regolamento predisposto dal MIUR non fuga questi timori, anzi li aumenta.
La bozza di decreto, inoltre, parla genericamente di "giudizi", escludendo ancora una volta la previsione di rigide tabelle numeriche, basate sulle tipologie di titoli dei candidati e sulla qualità e quantità della produzione scientitfica. A tal proposito è anche prevista la possibilità di un limite massimo al numero di pubblicazioni da presentare (e quindi valutare), senza peraltro che venga contemporaneamente previsto che la commissione valuti, con un peso ben determinato, la produzione scientifica complessiva dei candidati.
Vale la pena ricordare come funziona l'abilitazione nazionale in un Paese non troppo lontano dal nostro, la Spagna (si veda questo link). La commissione, interamente nominata dall'ANECA (l'agenzia di valutazione spagnola), assegna dei punteggi numerici a ciascuna tipologia di titoli (dottorato, mobilità internazionale, gestione di gruppi di ricerca, talk in convegni come invited speaker, brevetti, ecc.) ed alle pubblicazioni (utilizzando, obbligatoriamente, indici bibliometrici e simili per determinate aree scientifiche), sulla base di tabelle predisposte dall'agenzia di valutazione stessa e differenti per aree scientifiche. Alla fine sono dichiarati idonei ad essere "profesores titulares" (associati) e "catedraticos" (ordinari) coloro i quali hanno almeno 65/100 e 80/100, rispettivamente.
Da noi, evidentemente, si sta scegliendo di fare diversamente.

martedì 25 gennaio 2011

"molto confusa"




Una domanda secca secca, semplice semplice:

che notizie avete dai vari Atenei circa la possibilità di rinnovare assegni di ricerca in scadenza nonostante la nuova normativa?

Dalle parti nostre si va da Atenei che hanno bloccato i rinnovi, ad Atenei le cui amministrazioni hanno parlato esplicitamente di situazione "molto confusa".

A fine mese provo ad andare dal padrone di casa a spiegargli che non posso pagargli l'affitto perché la situazione è "molto confusa", vediamo che dice...

Il direttivo dell'ANVUR



Nominato il direttivo dell'ANVUR.
"Nella rosa dei sette nomi approvati, compaiono due economisti (Fiorella Kostoris e Andrea Bonaccorsi), una sociologa (Luisa Ribolzi), un genetista (Novelli), un veterinario (Massimo Castagnaro), un fisico (Stefano Fantoni) e un ingegnere (Sergio Benedetto)".
Ci si chiede dove siano gli umanisti (parte la sociologa Luisa Ribolzi).
Significa che si applicheranno criteri estranei alle materie umanistiche per la loro valutazione?
Oppure che non ci sara' nessuna valutazione per gli umanisti?

sabato 15 gennaio 2011

-14



E' stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge di riforma dell'Universita' (Legge 240, 30/12/2010).
Entrera' in vigore il 29 gennaio prossimo, e da quel giorno non si potranno piu' bandire concorsi fino all'emanazione dei decreti delegati e dei regolamenti dei vari atenei. E potrebbe trattarsi di un lungo black out....

lunedì 10 gennaio 2011

Il Ministro Gelmini e la relativita' ristretta



Sappiamo per esperienza che il Ministero affidato a Maria Stella Gelmini e' una istituzione modello, sinergia di poteri burocratici e politici. I solerti impiegati, gli illuminati dirigenti, i sottosegretari, i consiglieri, la Ministra, lavorano senza sosta perche' il sistema dell'Educazione e della Ricerca reggano il passo e procedano speditemente verso quelle riforme indispensabili a mantenere l'Italia nel numero dei paesi piu'avanzati. E' percio' con una punta di apprensione che ci chiediamo cosa stia accadendo dei Decreti attuativi della Legge approvata al Senato lo scorso dicembre. La Ministra aveva infatti annunciato in aula che il decreto sull'abilitazione nazionale a prof associato e prof ordinario era pronto e che sarebbe stato portato in CdM il 22 dicembre, cosa che non e' poi avvenuta. E poi, successivamente, la Ministra ha annunciato che si doveva intendere al CdM successivo, e infine che il provvedimento andava discusso con tutte le parti interessate (?). Non vorremmo che si fosse verificato di nuovo l'increscioso contrattempo dello scorso anno, quano un simile provvedimento (una cartella) fu annunciato imminente per mesi; segno inequivocabile che al Ministero esiste un problema di deformazione dello spazio-tempo che fa percepire come imminente un avvenimento che si verifichera' fra mesi e mesi. Se necessario, un team di fisici (precari) e' pronto a scendere in campo per analizzare il curioso fenomeno e ipotizzare soluzioni quali il trasferimento a Lugano (comodo anche per motivi fiscali), la sostituzione dei dipendenti con macchine equipaggiate di piu'moderni 386 o l'assegnazione degli incarichi a bradipi didattili dell'Amazzonia.
Attendiamo con ansia.

domenica 2 gennaio 2011

L'editoriale di Darth: Niente sconti nel Milleproroghe.


Premessa: le Universita' che impiegano piu' del 90% del budget in stipendi subiscono delle penalizzazioni, per esempio sulla possibilita' di assumere nuovi ricercatori e prof. Secondo una consuetudine normativa che si tramanda di Milleproroghe in Milleproroghe, nel calcolo di questa "quota 90" non si tiene conto degli adeguamenti ISTAT, e gli stipendi dei dipendenti che svolgono attivita' retribuite anche dal Sistema Sanitario Nazionale vengono conteggiati solo in parte.
Il fatto: nell'ultimo Milleproroghe lo "sconto" suddetto non e' stato prorogato. Questo ha come conseguenza che molte Universita' fino al mese scorso sotto "quota 90", si troveranno improvvisamente sopra. Specialmente quelle che hanno grandi Facolta' di Medicina.
Conseguenza: una larga parte delle Universita' italiane non potra' avviare contratti a tempo determinato ne' bandire posti per professore (senza contare altre possibili conseguenze dello sforamento della "quota 90").
Sviluppi: il Milleproroghe deve essere, prima o poi, convertito in legge dal Parlamento. Ovviamente le componenti accademiche si attiveranno per un reinserimento della proroga in tale sede, e al solito sulla scacchiera peseranno le mosse del MIUR, del Ministero dell'Economia, della CRUI...

Eppure la riforma "epocale" e' legge, giusto? E non aveva detto, lo stesso Tremonti (mica una Gelmini qualsiasi) che alle nuove regole sarebbero seguite maggiori risorse? Se questo e' l'inizio... Buon 2011 a tutti...