mercoledì 23 novembre 2011

Carissimo Savonarola....

Spettabile Ministro Profumo,
ci risiamo.
Ecco un link all'ennesimo bando RTDa contenente evidenti profili di illegalità ai sensi di quanto previsto dalla L.240/10 emanata dal suo predecessore Gelmini.

http://ingchim.ing.uniroma1.it/concorsi-e-borse/documenti/bando_Ric_TD_012011_rev%20AC.pdf

Anche questa volta, per l'ennesima volta, APRI provvederà a scrivere una letterina al Direttore del dipartimento incriminato e per conoscenza al Rettore dell'Ateneo e ai vertici del MIUR, in modo da cercare di tamponare una situazione che ormai è esplosiva.

Sono infatti mesi che la nostra associazione, in maniera assolutamente gratuita, sta effettuando un servizio di monitoraggio di tutte le procedure di selezione che i vari Atenei stanno avviando per verificare l'effettiva rispondenza delle stesse ai dispositivi di legge.

In buona o cattiva fede che sia (noi un'idea ce la siamo fatta), possiamo affermare che una buona parte dei bandi per RTD usciti finora sono infatti risultati ILLEGALI sotto differenti punti di vista:

- bandi contenenti profili di candidati molto più dettagliati che la semplice menzione del SSD di interesse;
- bandi che prevedono vere e proprie prove orali oggetto di valutazione;
- bandi che includono nella discussione dei titoli e delle pubblicazioni anche una valutazione delle competenze del candidato sugli argomenti di ricerca oggetto del finanziamento;
- bandi che non menzionano la fonte di finanziamento.

Inutile dirLe che per quanto i nostri sforzi possano essere grandi, non è questo il nostro mestiere (a differenza di quello dei funzionari del MIUR) e pertanto è probabile che i casi da noi individuati e affrontati siano solo una goccia nel mare dei bandi illegali attualmente usciti e magari anche scaduti e andati a buon fine.

Ciononostante siamo riusciti in molti casi a far correggere i bandi (nel caso degli unici due bandi RTDb finora usciti, presso lo IUSS di Pavia, non solo siamo riusciti a far correggere il bando inizialmente illegale, ma anche a far correggere il verbale di commissione con i criteri di valutazione, anch'essi manifestamente al di fuori della legge) a tutto vantaggio di procedure selettive democratiche, trasparenti e meritocratiche, come nello spirito della nostra associazione.

Con la presente avanziamo pertanto due proposte, non necessariamente alternative:
- la prima è che il MIUR inizi a muoversi seriamente e concretamente per porre rimedio ad una situazione di illegalità diffusa incancrenitasi in mesi di totale latitanza dei suoi funzionari (ivi compreso il nuovo DG Livon) e che vede i precari della ricerca come prima vittima: da questo momento infatti ci sentiamo legittimati nel ritenere LEI, in quanto Ministro, responsabile di quanto sta accadendo e accadrà in futuro;
- la seconda è che offra il posto (e lo stipendio) di Direttore Generale alla nostra associazione, visto che nei fatti stiamo svolgendo questa attività: ad occhio ci possiamo coprire 4-5 assegni di ricerca.

Cordiali Saluti

APRI

giovedì 10 novembre 2011

APRI SU LEGGE DI STABILITA'


L’Italia nella crisi. Le proposte dei precari della ricerca per la “legge di stabilità”

La crisi politico-economica in cui è precipitato il nostro Paese richiede un’assunzione di responsabilità da parte di tutti. Al tempo stesso, la crisi non deve diventare un’ulteriore occasione per mortificare le energie migliori del Paese; anzi deve costituire un’opportunità di rilancio che guardi con lungimiranza alle prospettive di medio e lungo periodo di crescita dell’economia italiana.

In tal senso, riteniamo che il settore dell’università e della ricerca debba essere chiamato a contribuire sia alle esigenze di razionalizzazione e contenimento delle spese, sia alle altrettanto importanti esigenze di rilancio dell’economia del Paese.

Sulla base di queste premesse, proponiamo che il decreto di stabilità che sarà presto discusso e poi convertito in legge dai due rami del Parlamento contenga tre linee di azione fondamentale, due dedicate al contenimento delle spese e una alla valorizzazione del comparto ricerca in chiave di sviluppo.

Sul versante del contenimento delle spese proponiamo:

- di adottare misure volte ad accelerare il processo di svecchiamento dell'università, anticipando almeno a 68 anni l’età di pensionamento dei professori (ordinari e associati).
- di provvedere a un congelamento del piano straordinario di "promozione" degli attuali ricercatori a professori associati, che si configura come un “finanziamento a pioggia” con scarse ricadute sulla produttività scientifica del sistema universitario.

Sul versante del rilancio del settore ricerca proponiamo in particolare:

- il rifinanziamento massiccio del programma “Futuro in Ricerca” dedicato ai giovani, basato esclusivamente sul principio dell’eccellenza scientifica e aperto a tutte le discipline, sull’esempio di analoghi programmi europei come “Ideas” dell’European Research Council.

APRI - Associazione dei Precari della Ricerca Italiani

9 novembre 2011