domenica 1 marzo 2015

Appello per un piano straordinario nazionale di reclutamento giovani ricercatori

Iubilate Deo! Finalmente, dopo un lungo periodo di assoluta quiete, che dura ormai da circa un anno, al MIUR pare si torni a parlare di futuro, di ricerca e di università. Di recente si sono moltiplicati gli interventi a favore di un rilancio del reclutamento dei giovani, di favorire l’eccellenza, la responsabilità locale e di instaurare pratiche che ci permettano di competere a livello internazionale. Ultimo fra i vari interventi, quello del Capo Dipartimento Università e Ricerca, Marco Mancini, all’inaugurazione dell’anno accademico dello IUSS di Pavia. Un resoconto può essere letto qui

Notiamo con soddisfazione che parecchi dei nuovi punti programmatici del MIUR non siano molto dissimili dalle idee che storicamente sono state portate avanti da APRI – Associazione dei Precari della Ricerca Italiani negli ultimi 5 anni. In particolare puntare su “Eccellenza ed Internazionalizzazione” con aumento della quota premiale e bandi ad hoc, snellire i vincoli burocratici, tornare a puntare anche sulla ricerca di base rifinanziando i bandi PRIN e soprattutto rilanciare il reclutamento di nuovi ricercatori e professori (non soltanto, come de facto accade oggi, promozioni di carriera) favorendo il ricambio generazionale.
   
A tal fine, APRI appoggia pienamente l’idea, esposta da Mancini, di “reclutare giovani ricercatori, anche attraverso l'impiego di strumenti normativi e di risorse destinate specificamente all'assunzione di ricercatori a tempo determinato di tipo B.”.

Questa idea APRI la porta avanti da parecchi anni, dopo aver constatato il fallimento a livello locale dei contratti da ricercatore di tipo B, sia per il costo elevato in termini di risorse e punti organico che per una certa avversione degli accademici italiani verso lo strumento della “Tenure Track” che tale tipologia contrattuale (il tipo B appunto) introduce in Italia. La Tenure Track è infatti uno strumento usato in USA ed altri paesi per reclutare tramite procedure totalmente aperte, in cui di norma si recluta un candidato esterno e poco noto a livello locale e lo si mette alla prova. Nel sistema italiano invece, dove la prassi è il “concorso farsa” il cui vincitore è già deciso prima del bando, la Tenure Track ha poco senso perché costa in termini di punti organico quanto un posto da Professore Associato e se a livello locale si è deciso di promuovere qualcuno, “gli si bandisce” il posto (si usa dire così nel gergo accademico corrente) da professore associato.
A causa di queste considerazioni, per rifinanziare il reclutamento di giovani con posti da Tenure Track e favorire l’apertura del sistema con competizioni vere e non predeterminate, APRI, già nel 2013, propose di attivare un “piano straordinario per il reclutamento di giovani ricercatori di tipo b”, che di seguito riportiamo per punti:

1. Garanzia del budget, da accantonare obbligatoriamente e dal momento in cui il TDB prende servizio, per l’eventuale passaggio nel ruolo dei Professori Associati;

2. Cofinanziamento MIUR del budget per il passaggio a PA di cui al punto 1,  per un ammontare corrispondente al 50%, a gravare sulla quota premiale FFO;

3. Abolizione vincoli di età anagrafica o di anni dal dottorato, attualmente presenti sui bandi Montalcini. La legge già garantisce la necessaria “anzianita’ accademica” come prerequisito per accedere a contratti di tipo b;

4. I vincitori siano esterni alla sede che li accoglie ed in cui prendono servizio. “Esterno” può essere definito un candidato che nei tre anni precedenti la data di scadenza del bando non abbia prestato servizio come Ricercatore, Assegnista o Post Doc nella sede prescelta;

5. Commissioni sorteggiate da una lista di esperti stilata dal MIUR. Deve essere assicurata adeguata rappresentanza nelle commissioni ad esperti operanti all'estero (non solo uno su cinque come nell'ASN);

6. Valutazione basata esclusivamente sul CV (titoli e pubblicazioni). La valutazione deve avvenire sulla base di griglie con punteggi predefiniti come quelle adottate autonomamente dall’Università di Genova e dal Politecnico di Torino per le ultime tornate di concorsi da ricercatore a tempo indeterminato.
7. Piena portabilità dei fondi. Qualora un Dipartimento non voglia accettare un TDB nazionale, al vincitore spetta il diritto di portare il budget presso altra sede. Vanno previsti premi/punizioni in termini di quota premiale FFO per i Dipartimenti che accettano/rifiutano queste posizioni.
8. I TDB nazionali NON devono contare ai fini del rapporto tdb-po di ciascun ateneo. Questo per garantire che siano effettivamente posti in più.
9. Le modalità di presentazione delle domande devono essere studiate in modo da favorire la massima partecipazione di candidati sia dall'Italia chedall'estero, possibilmente mediante piattaforma on-line (come per i bandi SIR e Montalcini). I bandi devono essere ben pubblicizzati e lasciare un congruo tempo a disposizione dei candidati per presentare domanda.


APRI chiede con forza al MIUR di considerare il suddetto piano straordinario di reclutamento di nuovi giovani ricercatori mediante bando nazionale e per contratti di tipo RTDb. Reclutamento che affiancherà e non sostituirà il reclutamento ordinario locale.
APRI auspica che per questo come per gli altri bandi nazionali emessi dal MIUR, sia strettamente rispettata la tempistica  e di operi con professionalità, seguendo la migliore prassi internazionale. Ci auguriamo pertanto che non si ripetano più casi come l'ultimo bando SIR 2013, che ha richiesto più di un anno perché fossero nominati i revisori o come il bando Montalcini 2013, sulla carta voluto per attirare talenti dall'estero, ma bandito con mesi di ritardo ed il cui comitato di selezione è stato misteriosamente nominato solo a fine dicembre 2014, avendo pertanto iniziato i lavori solo in gennaio 2015. Non non è serio dare un mese di tempo ai candidati per presentare le domante (ed ove previsto elaborare i progetti di ricerca) per poi puntualmente non rispettare una congrua tempistica nel processo di valutazione delle candidature. I ricercatori più qualificati, a cui tali bandi si rivolgono, operano oggi in un contesto internazionale, in cui le valutazioni avvengono nell'arco di pochi mesi, non certo di anni.

Il Direttivo APRI